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Recensioni
Dal settimanale Italian Tribune USA |
Un artista italiano dipinge le sue radici nei paesaggi ad olio; Mai la terra di Sicilia è apparsa così meravigliosa come nei quadri del pittore italiano Antonino Cammarata. Ispiran-dosi al suo vecchio maestro Tomaselli, Cammarata ha trasposto nei suoi quadri la bellezza della sua terra per più di 20 anni. Cammarata è nato ad Augusta in Italia nel 1962. Il suo interesse per l'arte ebbe inizio quando aveva undici anni. Mosse i suoi primi passi nella pittura trovando una scatola con dei colori ad olio. Ha frequentato l'Istituto d'Arte di Siracusa e lo studio del maestro Tomaselli. Cammarata afferma che prima di incontrare Tomaselli, dipingeva senza uno stile personale; i suoi soggetti erano cavalli, fiori, nature morte e copiava opere di pittori famosi. Quando Cammarata cominciò a frequentare il maestro Tomaselli, cambiò il proprio modo di dipingere: " Tomaselli era un anziano paesaggista, la sua pittura mi influenzava molto". Cammarata ed il suo maestro avevano una differente visione dei soggetti dei paesaggi; Tomaselli dipingeva paesaggi di tutta Italia, mentre Cammarata interessava trasfondere nelle sue tele l'amore immenso per la sua terra. Vivendo in Sicilia, Cammarata ne ama il suo clima mite, i suoi verdi scenari invernali e le sue estati che ne rendono arido il paese e lo colorano di un giallo intenso e luminoso. In questo ambiente l'artista si sofferma spesso a dipingere sotto un olivo e osserva le dolci colline che gli appaiono come onde marine. Nel 1992 Cammarata inizia lo studio degli interni delle antiche masserie e delle tradizioni dei siciliani. E stupendo vedere l'amore viscerale con cui i siciliani guardano la loro terra "Isolate masserie fanno le sentinelle alla terra desolata e silente" dice Cammarata. Egli predilige soprattutto Siracusa dove ha studiato ed ha esposto di recente le sue opere in una personale. A Siracusa si respira un'aria di un mistico passato come testimoniano gli angusti cortili brulicanti di vita. Cammarata ama ricordare così il suo passato di quando, studente frequentava la scuola ed il suo Maestro. I lavori di Cammarata sono esposti in tutta Italia, in collezioni private in Francia, Germania, Grecia e Stati Uniti. Ha esposto alla galleria Margutta di Siracusa , galleria Espressioni d' Arte (SR) la Cripta del Collegio (SR) e la sua prima personale nel 1985 presso la galleria la Diga (SR). Dal 1991 al 98 i suoi lavori sono stati presentati al Maggio artistico catanese. Ha lavorato per la galleria Fanciuli di Latina, attualmente lavora per la galleria del Massimo di Catania. |
Sharon Gaeta (Italian Tribune USA) |
Antonio Cammarata, pittore del paesaggio siciliano |
(R.Raimondi) Antonino Cammarata è il lucido cantore del paesaggio isolano, di quella “terra di Sicilia” che ha ispirato nei secoli decine di artisti. Egli affronta la peculiarità del paesaggio siciliano con grande originalità ed abilità tecnica, con un grande senso della misura e del colore, elementi che hanno contribuito a formare una nuova immagine complessiva senza sostanzialmente sovvertirne i caratteri tradizionali. Un diverso e sapiente uso della luce non cambia gli aspetti fondamentali della pittura naturalistica, il tempo, che tende spesso a contaminare la bellezza, a volte ha la capacità di salvaguardare quelle caratteristiche originarie, che si ritenevano in pericolo. Se una palude viene bonificata, e successivamente abbandonata, la natura si riapproprierà di quello spazio prima o poi con nuove inondazioni, se un fiume viene arginato tenderà nel tempo a rompere quegli argini per riappropriarsi del suo spazio. Il paesaggio ha la capacità, nel tempo, di adattare a se stesso le forme, conformandosi in una identità propria tanto più caratteristica quanto più lontana dalle invasioni barbariche, intese come industrializzazione selvaggia e inquinamento del territorio. Ciò premesso è interessante stabilire quali siano stati, nella storia, gli eventi che maggiormente hanno contribuito a disegnare la superficie del paesaggio rurale siciliano e possiamo individuarne i momenti più salienti ed incisivi in una economia essenzialmente agricola fino al primo dopoguerra e nel successivo e progressivo abbandono delle campagne dovuto alla loro scarsa redditività e alla parallela illusione industriale. Il paesaggio siciliano ci restituisce oltre tutto frammenti di storia antica. Questi frammenti portati alla luce ci aiutano a capire come tali permanenze siano sopravvissute nel continuum storico fino a giungere a noi, in termini non solo riscontrabili fisicamente, ma anche in termini simbolici e di cultura immateriale. Tutto questo complicato tessuto storico, culturale e ambientale è presente in Cammarata come fonte di ispirazione, ma l’artista non subisce spinte concettuali, adattandosi a vivere l’avventura dell’arte secondo gli archetipi tradizionali del mestiere, condizionato da una professionalità che paga il suo prezzo sull’altare del successo economico, sacrificando una ricerca artistica più di frontiera, temendo che questa possa spezzare quel consenso del pubblico fin qui ampiamente registrato. Così l’augustano Antonino Cammarata, baciato da questo consenso di pubblico, commercializzato da prestigiose gallerie d’arte, presente su internet e ampiamente conosciuto, rimane sulle sue posizioni, come fece Cascella buonanima o come fa attualmente Azzinari, così simile al nostro quanto a ispirazione, tecnica e successo commerciale. Cammarata però non cede, ed è un non trascurabile punto a suo merito, alle vaghe lusinghe del mercato serigrafico, contrariamente a Franco Azzinari. Egli si ostina a dipingere rigorosamente ad olio, regalando al suo pubblico e ai suoi collezionisti opere uniche, frutto del suo quotidiano impegno e di un mestiere esercitato con certosina pazienza e tanta fatica. Ha scritto di lui il critico Adriano Salvi. “La buona, antica e piacevole pittura figurativa e di paesaggio, al di là ed al di sopra delle mode, continua ad avere milioni di estimatori in Italia e nel mondo. Di questi non molti hanno avuto modo di veder nascere “dal vivo” un dipinto, apprezzando così al meglio il lavoro dell’artista, valutandone l’impegno creativo ed il non poco tempo che occorre per completarlo. Antonino Cammarata, ottimo pittore professionista di Augusta, in provincia di Siracusa, anni addietro ha pensato all’importanza, spesso ingiustamente sottovalutata, di questo contatto diretto con il pubblico. In lui, nato nel 1962 e già con una brillante carriera artistica alle spalle, è nata la felice ed inedita intuizione di dotare il suo sito Internet di una web-cam, che lo ritrae al lavoro quotidianamente nel suo studio, mentre dipinge le sue opere. Così, da ogni angolo della Terra, è possibile vedere nascere sulla tela per molte ore al giorno (anche 10 e più) i dipinti dell’artista che non è certo tra quelli che lesinano il proprio impegno, dedicati in prevalenza ai bellissimi scorci di paesaggio della sua Sicilia e realizzati ad olio su tela. Colori caldi e squillanti come il cuore generoso ed accogliente del Mediterraneo, raccontano a colpi di pennello di ulivi secolari, campagne con prati fioriti mossi dal vento, marine illuminate dai riflessi di un mare memorabile, piccole case di pescatori, fari, barche all’ormeggio, scorci di paesi, piccole spiagge e scogli dove perdere il proprio sguardo in orizzonti appaganti. La Sicilia, madre generosa della civiltà più antiche e crocevia storico di tante dominazioni che hanno lasciato vestigia importanti, è fonte inesauribile per l’ispirazione di Cammarata”. |
SUGGESTIVI AFFLATI DI SILENTI OASI |
Di Maria Pia Cappello |
Factum abiit, monumenta manent”, le opere del pittore contemporaneo Antonino Cammarata raccontano una storia antica e moderna, cercano di condividere le emozioni pi・profonde e ricordano i versi di G.Ungaretti “ |
Yeats am・ la sua patria descrivendo l’isola del lago di Innisfree come posto incantevole, dove poter vivere in pace e in solitudine, in idilliaca e perfetta armonia con la natura, scrivendo |
“Io voglio andare ad Innisfree e costruire l・una capannuccia fatta di argilla e vimini…dove i grilli cantano…ed il meriggio brilla come di porpora…odo l’acqua del lago sciabordare presso la riva di un suono lieve”, |
noi possiamo dire che la Sicilia incontaminata di Cammarata esiste nell’intimo del cuore umano e, ricordando i versi di S.Quasimodo “ |
Eco d’una voce chiusa nella mente che risale dal tempo”, |
diventa l’allegorico rifugio dalle cattiverie, dolori, paure, sofferenze del mondo esterno. |
Io si immerge nella natura e il pittore esprime i suoi stati d'animo dipingendo le casette rurali, il mare, i campi, i fiori, il cielo Virgiliano “ |
“Vedi le stelle, amore, ancor pi・chiare nell’acqua e splendenti di quelle sopra a noi, e pi・bianche come ninfee” |
“Je te regarde et le soleil grandit. Il va bientot couvrir notre |
Cette patrie perdu, les musiciens ne se rappellent pas, mai chacun d’eux reste toujours inconsciemment accord・en un certain unison avec elle”, cerca di recuperare, nel paesaggio siciliano, il sogno armonioso dell’umanit・ decodificando e capendo il mondo che lo circonda. |
l’art d’ |
il paesaggio |
“Amo come l’amore ama” . |
fantastiche enigme” turneriane avvolte nei colori brillanti, intensi e resi nel simbolico uso delle sfumature di luce. |
Io, in quanto vede il paesaggio in un certo modo, lo dipinge come lo sente, in modo soggettivo, proiettando i propri sentimenti. |
“L’anima ・piena di stelle cadenti”. |
Il tempo umano non ruota in cerchio ma avanza veloce in linea retta. E’ per questo che l’uomo non po’ essere felice, perch |
La grandezza di un uomo o di un popolo, non |
Iostesso data dall’immaginazione produttiva involontaria, noi vediamo il mondo oggettivo, raffigurato dal pittore siciliano, in qualcos’altro che ricorda G.B.Shaw “ |
Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso, e si usano le opere d’arte per guardare la propria anima |
”. |
partir・ Veliero dall’alta alberatura, salpa l’ancora verso un’esotica natura”. |
Sono l’uccello furioso della tempesta tranquilla”. |
Pochi possono dirsi: Sono qui. La gente si cerca nel passato e si vede nel futuro” e, come in Giasone del Rodio, il desiderio di conoscenza si orienta verso la propria interiorit・per capire il senso della vita e il labile confine tra sogno e realt・, collegandosi ai versi di Emily Dickinson “T |
Conosco delle barche che tornano sempre quando hanno navigato Fino al loro ultimo giorno, e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti perch・hanno un cuore a misura d’oceano”; sembra che il mito si dissolva e l’avventura di Ulisse si riveli nel sogno ma con un senso di angoscia e precariet・della vita spenceriana |
“Io scrissi, un giorno, il suo nome sulla spiaggia, ma vennero le onde a cancellarlo |
”. |
Il mare |
La lentezza dell’ora ・spietata, per chi non aspetta pi |
Il tempo di cui disponiamo ogni giorno |
sapientia mundi cara all’ideale di ogni epoca, trasferisce le perenni angosce esistenziali e crea delle ombre realistiche che donano spiritualit・ profondit・e luce concreta ai papaveri ,ai girasoli, ai fichi d’india e agli ulivi che possiedono il seme della vita; il dipinto “Sentiero tra l’erba” ricorda J. Joyce |
Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, insolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici perch |
Sempre il mare, uomo libero, amerai! Perch |
People are lonely because they build walls instead of bridges” che Milton “ |
Perch |
L’immaginazione, e non l’invenzione, |
Copyright Roma, 6 agosto 2013 |
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